SU MISURA

CALZATURE ORTOPEDICHE SU MISURA

Definizione

Nel secolo passato la calzatura ortopedica era costruita dal semplice calzolaio che, il più delle volte, non conoscendo la struttura del piede e le correzioni da effettuare, si limitava empiricamente a nascondere le deformità del piede, ottenendo spesso, come risultato, calzature inefficienti e per giunta antiestetiche.
Da ciò, è nata una certa sfiducia verso le calzature ortopediche, oggi non più giustificata. Nel tempo, le tecniche di costruzione si sono perfezionate. Studi più approfonditi hanno portato metodiche che permettono di confezionare calzature più efficaci, più leggere e più rispondenti alle esigenze estetiche dell’utente.

Oggi con le nuove conoscenze acquisite nell’ambito della biomeccanica podalica, con l’utilizzo di metodiche assistite da sistemi computerizzati, la costruzione della calzatura ortopedica viene eseguita con regole scientifiche-tecniche, che mirano, a ristabilire la funzionalità del piede tenendo conto della statica, della dinamica, dell’arto inferiore, della colonna vertebrale e della parte estetica.

Gli elementi della calzatura ortopedica, sono sostanzialmente gli stessi che compongono la calzatura normale, ma alcuni di questi, sono foggiati e lavorati in maniera da svolgere azioni correttive al piede. Infatti, la calzatura ortopedica pur essendo composta nelle sue parti come la calzatura commerciale, il modello della tomaia è studiato in funzione alla conformazione del piede e alla patologia che presenta e può essere più o meno irrigidita da forti particolari, mentre il fondo, oltre ad essere rinforzato in corrispondenza del fiosso, può portare tacchi particolari, sagomati secondo la funzione che svolge. Il sistema correttivo è realizzato da un insieme d’accorgimenti personalizzati mirati a migliorare l’assetto statico e dinamico del piede.

Trattamenti e indicazioni

La calzatura ortopedica ha diverse indicazioni a seconda delle caratteristiche delle deformità e del compito cui essa deve assolvere, indicazioni che così si possono sintetizzare

  1. correggere la deviazione di un piede, avente una deformità reversibile, cioè riconducibile alle linee normali. In tale caso la calzatura deve mantenere un certo atteggiamento fisiologico ed anatomico del piede, opponendo quindi ostacolo alle forze stesse che provocano la deformità;
  2. consentire una normale deambulazione, anche quando la deformità è divenuta irriducibile. In questi casi, la calzatura necessita di accorgimenti tendenti a prevenire peggioramenti di tale deformità
  3. compensare l’accorciamento reale e apparente di un arto;
  4. sostituire la parte mancante di un piede, sostenere il carico e permettere la deambulazione;
  5. Correggere una malformazione, a mezzo di accorgimenti speciali costituiti a immagine della parte mancante;
  6. Sopperire alle deficienze funzionali del piede o della gamba, causate da una paralisi della muscolatura.

Manuale Dispositivi Ortopedici – Calzature e plantari 91

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