L’asportazione della mammella è forse la conseguenza più traumatica da un punto di vista emotivo dell’operazione al seno. Sebbene la chirurgia, negli ultimi anni, abbia sviluppato sistemi di intervento sempre più mirati e conservativi, a volte un intervento di asportazione (parziale o totale) è l’unica possibilità per salvaguardare al meglio la salute della paziente. Sentirsi diversa, guardarsi allo specchio e vedere modificata la propria fisionomia in una delle parti più intime e importanti per la propria identità di donna: la mastectomia, a volte, può essere più difficile da sopportare della paura della malattia.
Le soluzioni, però, esistono, e sono sempre più risolutive. In questo paragrafo troverai informazioni utili per aiutarti in una scelta che riguarda così da vicino il tuo modo di relazionarti con il tuo corpo. Prima di prendere qualsiasi decisione, devi valutare, con la maggiore serenità possibile, il significato profondo che ha avuto per te l’asportazione della mammella. Per alcune donne, infatti, questa mutilazione non ha conseguenze psicologiche gravi. Anzi, alcune portano la loro cicatrice e la loro nuova “forma” con orgoglio e quasi come una “ferita di battaglia”. Per altre, invece, la mancanza di un seno è una perdita simbolica che deve essere assolutamente colmata.
In poche parole, valuta che cosa senti veramente giusto per te, libera dai condizionamenti degli altri, dall’estetica corrente e da quello che pensi si debba fare. È necessario però aggiungere che non sono solo motivi di ordine estetico che spesso rendono consigliabile una protesi o un intervento ricostruttivo: la mastectomia, infatti, crea un’inevitabile asimmetria, che può influire negativamente sull’equilibrio della colonna vertebrale.
Le protesi esterne. Sono la soluzione meno invasiva e più rapida per riempire immediatamente il vuoto e permettono di riportare in modo semplice la fisionomia a quella che era prima dell’intervento. Le protesi, infatti, sono speciali imbot- titure che si infilano all’interno della normale corsetteria o di speciali reggiseni, secondo il modello, e possono essere di diverso materiale, come gel di silicone, fiberfill (poliestere siliconizzato), gomma. I negozi specializzati come l’ortopedia Gavardini Rapetti, dispongono di una certa varietà di modelli, di colori e naturalmente di misure, che possono applicarsi con facilità alla pelle, a vantaggio della stabilità, anche durante il movimento.Ti accorgerai che anche in questo campo la tecnologia è estremamente avanzata, ed è riuscita a far incontrare la funzionalità e il comfort con l’estetica.
Se acquisti una protesi, fai molta attenzione a scegliere il modello per te più confortevole e più vicino alla tua forma naturale. Sarà più facile non solo indossarla, ma anche accettarla da un punto di vista psicologico. Tieni comunque presente che le protesi sono sempre e comunque “applicazioni esterne”. Per quanto siano concepite per adattarsi al corpo al meglio, possono dare qualche disagio, in particolare al mare, con vestiti leggeri o nell’intimità.
A chi sono adatte? A donne che non hanno particolari problemi ad accettare la loro nuova condizione dopo l’intervento al seno e in generale possono essere una buona soluzione per le donne più anziane che preferiscono non affrontare un nuovo intervento chirurgico anche se ricostruttivo.